TRADUZIONE IN ITALIANO DELLA RISPOSTA AI PUNTI SOLLEVATI NELLA LETTERA APERTA DI HEINZ-DIETER MEYER

Questa intervista, in formato PDF che potete trovare qui nell’originale, è stata fatta al direttore dell’OCSE-PISA in risposta alle osservazioni sollevate nella “Lettera Aperta” pubblicata a maggio del 2014 sul Guardian. Ho tradotto entrambi testi, la “Lettera Aperta” e questa intervista.

E’ interessante notare che quest’intervista sia stata poco pubblicizzata in occasione della sua pubblicazione e, ancora oggi, si trova su pochissimi siti. Inoltre è altrettanto interessante notare che le risposte fornite non tengano conto di tutte le questioni sollevate nell’appello che viene rivolto al direttore dell’OCSE-PISA e che le risposte di quest’ultimo abbiano, in alcuni casi, un tono accondiscendente e ideologico.

Osservazioni sollevate:

1. MEYER: “Le rilevazioni OCSE-PISA… hanno fatto che sì che i paesi coinvolti spostassero l’attenzione sui fattori funzionali al miglioramento delle posizioni nelle classifiche da loro stilate e quindi focalizzandola sui risultati a breve termine e ciò nonostante studi dimostrino che, nell’ambito dell’istruzione, siano i cambiamenti sul lungo termine che possono dare risultati apprezzabili e che questi richiedono decenni e non solo pochi anni di attuazione.”

Nulla suggerisce che le rilevazioni l’OCSE-PISA, o altri tipi di comparazioni analoghe dei sistemi di istruzione, possano aver prodotto ‘un cambio di direzione verso risultati a breve termine’. Al contrario, l’OCSE-PISA grazie alla comparazione di sistemi d’istruzione presenti nel mondo ha offerto nuove prospettive di riforme politiche e offerto molte più opportunità ai vari paesi per ridisegnare le strategie da attuare nell’ambito dell’istruzione. Inoltre ha offerto, a politici e altri azionisti interessati, grandi opportunità di collaborazione a livello internazionale. Il summit internazionale annuale della Professione dei Docenti, dove i ministri e i rappresentanti sindacali si incontrano per discutere su come incrementare il prestigio della professione degli insegnanti, ne è un esempio. Non ultimo, seppur indubbiamente vero  che alcune riforme necessitano di tempo perché si possano valutarne gli effetti, molti paesi hanno di fatto dimostrato che si può ottenere un progresso rapido anche nel breve termine, vedi la Polonia, la Germania ed altri che stanno facendo dei notevoli passi avanti su base triennale.

2. MEYER: “evidenziando un numero limitato di aspetti misurabili l’OCSE-PISA ha stornato l’attenzione da obiettivi che sono meno misurabili o non lo sono affatto”

Il sig. Meyer sembra non essere al corrente della completa gamma di aspetti valutabili attraverso i rapporti OCSE-PISA.  Anzi l’OCSE-PISA valuta una gamma di fattori senza precedenti relativi ai risultati di apprendimento conseguiti anche in relazione ai loro contesti tra questi sono compresi le prestazioni degli studenti, le loro dimensioni socio-emotive, il loro approccio allo studio e le loro motivazioni, nonché questioni di equità e se gli studenti ricevono o no sostegno da parte dei genitori. I paesi membri effettuano ogni tre anni un’approfondita revisione dei parametri di valutazione aggiungendo ed estendendo continuamente le tipologie.

3. MEYER: “a differenza di organizzazioni ONU come UNESCO o UNICEF che detengono un chiaro e legittimo mandato per migliorare l’istruzione e la vita dei bambini nel mondo, l’OCSE non ha nessun mandato di questo tipo. Né attualmente vi sono in atto meccanismi di reale partecipazione democratica riguardo alle decisioni prese nel campo dell’istruzione.

Il mandato dell’OCSE è dato dai suoi paesi membri, esattamente come accade con l’UNESCO o l’UNICEF. Tutte le decisioni prese all’interno dell’OCSE-PISA (e per ciò che concerne tutte le attività dell’OCSE) vengono assunte da tutti i paesi membri. In OCSE-PISA, l’organo decisionale è il Consiglio di Amministrazione dell’OCSE-PISA in cui siedono rappresentanti di ogni paese membro.

4. MEYER: “per eseguire le rilevazioni PISA e tutta una serie di servizi annessi , l’OCSE-PISA ha attivato partneriati sia pubblici sia privati collaborando con società multinazionali che operano a fini di lucro e quindi hanno l’obiettivo, legittimo, di fare utili sui deficit di apprendimento – veri o presunti –, rilevati dai test OCSE-PISA. Alcune di queste società forniscono una gran quantità di servizi a scuole e distretti scolastici statunitensi per scopi di lucro così come, sempre per scopi di lucro, si stanno adoperando per sviluppare piani di istruzione primaria in Africa, laddove l’OCSE si propone di introdurre il programma PISA;”

Non vi sono “associazioni né pubbliche né private” né altre “alleanze” del tipo suggerito dal Sig. Meyer. Qualsiasi tipo di lavoro inerente lo sviluppo, l’attuazione e il rendiconto dell’OCSE-PISA viene effettuato sotto la responsabilità esclusiva dell’OCSE-PISA, e sotto la guida del Consiglio di Amministrazione dell’OCSE-PISA. L’OCSE-PISA, naturalmente, delega a privati – istituzioni o compagnie – specifici servizi tecnici tramite appalti pubblici e trasparenti. Queste prassi pubbliche e trasparenti garantiscono competenza e professionalità debitamente accertate e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Nessun accademico, nessuna istituzione o compagnia ottiene alcun vantaggio personale in quanto tutte le rilevazioni OCSE-PISA sono di pubblico dominio.

5. MEYER: “…OCSE-PISA, a causa dei suoi continui cicli di rilevazioni, danneggia i nostri ragazzi ed impoverisce il lavoro svolto in classe, in quanto essi sono costituiti da batterie di test a scelta multipla sempre più numerose e più lunghe …”

Il sig. Meyer sembra non essere a conoscenza del fatto che l’OCSE-PISA sottopone alle rilevazioni solo una minima frazione di studenti e che solo un terzo circa dei rilevamenti sono costituiti da quiz a scelta multipla. Inoltre, la lunghezza dei test OCSE-PISA non è aumentata rispetto a quella del 2000. Le rilevazioni tengono conto solo di scuole campione e di quindicenni campione all’interno di ognuna di quelle scuole campione. Nessun alunno sarà coinvolto in successive rilevazioni. Sostenere dunque che una prova di due ore possa “mettere in pericolo il benessere” di studenti e docenti è del tutto priva di fondamento.

6. MEYER “… nessuna riforma di rilievo dovrebbe trascurare il ruolo importante di fattori non strettamente legati all’istruzione tra cui è di primaria importanza la disuguaglianza socio-economica di una nazione. In molti paesi, tra i quali anche gli USA, la disuguaglianza tra cittadini è drasticamente aumentata negli ultimi 15 anni ed il divario crescente nell’istruzione tra ricchi e poveri non potrà essere invertito da riforme sull’istruzione, per quanto sofisticate possono essere;”

Anziché assumere una posizione ideologica come fa il Sig. Meyer, il quale sembra voler indicare che le disuguaglianze sociali sono impermeabili a qualsiasi intervento politico, i rapporti OCSE-PISA dedicano ampie analisi empiriche ad eventuali legami tra le disuguaglianze sociali della popolazione studentesca ed i loro risultati scolastici. Queste analisi dimostrano che la povertà non è un destino e che l’impatto che possono avere le circostanze sociali sui livelli di apprendimento variano considerevolmente sia in base alle nazioni sia in relazione ai contesti politici. La Germania rappresenta un valido esempio di come nonostante le disuguaglianze sociali tra il 2003 e il 2012 siano aumentate,  l’impatto delle stesse sugli apprendimenti degli studenti si siano invece notevolmente ridotte nello stesso periodo e grazie anche alle riforme adottate per il sistema di istruzione a seguito delle rilevazioni OCSE-PISA del 2000.

7. MEYER: “… sviluppare altre modalità anziché ricorrere alle classifiche: come tentare di pubblicare i risultati in modo più significativo e meno soggetto a strumentalizzazioni sensazionalistiche. Infatti mettere sullo stesso piano i dati rilevati in paesi in via di sviluppo, dove i quindicenni vengono regolarmente assorbiti dal mercato del lavoro minorile, con quelli dei paesi sviluppati crea degli squilibri interpretativi dal punto di vista politico e dell’istruzione e presta il fianco ad accuse rivolte all’OCSE-PISA come quella di voler colonizzare l’istruzione”

Meno dell’1% dei risultati dell’OCSE-PISA è dedicato alla compilazione di classifiche. L’OCSE-PISA lascia ampia libertà ai singoli paesi di decidere fino a che punto desiderano che i loro risultati vengano confrontati a livello internazionale e rifiuta l’idea – alquanto paternalista – avanzata dal Sig. Meyer secondo la quale i paesi in via di sviluppo debbano essere esclusi da tali comparazioni. Oltretutto una delle rilevazioni più importanti dell’OCSE-PISA dimostra che il mondo non è più suddiviso tra paesi ricchi con popolazioni ben istruite e paesi poveri con popolazioni poco istruite, così come il sig. Meyer implicitamente sembra suggerire.

https://www.oecd.org/pisa/aboutpisa/OECD-response-to-Heinz-Dieter-Meyer-Open-Letter.pdf

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