Altri confini, di Luca Cangemi

IL PCI CONTRO L’EUROPEISMO (1941-1957)

Altri confiniIl PCI contro l’Europeismo (1941-1957) di Luca Cangemi, DeriveApprodi – Roma, 2019; pp. 106, € 14,00.

Luca Cangemi, in questo saggio di 106 pagine dense e corpose, compie un’operazione meritoria in quanto riporta l’analisi della nascita dell’Unione Europea su un piano oggettivamente fattuale, grazie ai documenti citati e riportati alla luce, strappandola alla retorica propagandistica che, specie negli ultimi anni, ha monopolizzato il dibattito pubblico su questo tema. In particolar modo, Cangemi, rispolvera il dibattito politico acceso che ebbe luogo proprio in quegli anni così cruciali, gli anni dell’immediato dopo guerra.

Quindi, contrariamente a quanto si va sostenendo da qualche tempo, la ricostruzione dello sviluppo della nascita dell’UE, attraverso varie tappe documentate a partire appunto dagli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, evidenzia che la contrarietà sia del PCI sia del PSI ha un fondamento concreto e che i pericoli che questi partiti paventavano si sono poi effettivamente realizzati ponendo l’Italia in una posizione di subalternità rispetto agli interessi economici perseguiti dall’asse franco-tedesco appoggiato e incoraggiato dalla potenza atlantica.

Infatti la lotta intrapresa dai partiti di sinistra ha come orizzonte, sia per Togliatti sia per Nenni, ci dice Cangemi, la difesa degli interessi italiani messi in discussione dagli altri paesi che spingevano per un’Europa unita a loro vantaggio: “Questa ristrutturazione monopolistica che unificava, al più alto livello i maggiori centri capitalistici avrebbe colpito in modo devastante le economie dei paesi più deboli e in particolare quella dell’Italia, provocando un abbassamento dei livelli occupazionali e del tenore di vita degli strati popolari, rendendo impossibile una via autonomo allo sviluppo sociale ed economico e, in definitiva, svuotando la stessa indipendenza nazionale”, (p. 44). E ancora, come si può chiaramente evincere dalle parole del segretario del PCI, riportate nel saggio: “si copre la rinascita del militarismo tedesco e del militarismo italiano e la costituzione di un blocco di forze aggressive al servizio dell’imperialismo americano”, o da quelle di Nenni che denuncia il ‘peccato originale’ dell’europeismo “essere la copertura del riarmo tedesco e dei disegni aggressivi dell’imperialismo”, (p. 54). Togliatti, alla denuncia affianca anche una proposta che deve avere alla base lo sforzo per una “coesione di regimi economici e sociali diversi”, (p. 54).

Altri confiniIl PCI contro l’Europeismo (1941-1957) di Luca Cangemi, DeriveApprodi – Roma, 2019; pp. 106, € 14,00.

Il saggio di Cangemi è dunque importante perché rimette al centro dell’attenzione la sequenza storica che ci ha portati all’oggi e di cui in questi ultimi anni se n’era persa traccia a causa di una rivisitazione storica in chiave “migliorista” per opportunismo politico da parte di chi, confidando nella scarsa memoria storica degli italiani, ha pensato bene di sfruttarla per creare il mito di Altiero Spinelli.

Ed è proprio questo uno dei tratti salienti del saggio di Cangemi, ovvero che la figura di Altiero Spinelli e il suo operato per quanto riguarda la nascita dell’UE sono stati poco influenti mentre la cosiddetta corrente “migliorista” del PCI di cui il presidente Napolitano è stato l’esponente più significativo, ne ha fatto una figura imprescindibile e un mito spendibile per giustificare un europeismo della prima ora da parte del PCI che gli e i documenti ufficiali, abilmente riportati alla luce da Cagemi di fatto smentiscono.

Nella sua analisi Cangemi inoltre, evidenzia anche le responsabilità della sinistra italiana di allora condannandola alla subalternità che ancora oggi la caratterizza. Quindi questo è un lavoro importante perché chiarisce che c’è stata stata un’opposizione comunista e socialista ai progetti di integrazione europea negli anni quaranta e cinquanta, ne illustra, documenti alla mano, le ragioni e svela i motivi sottesi alla creazione di una narrazione dominante sulla figura di Altiero Spinello smascherando i protagonisti di quest’operazione le cui scelte politiche e azioni ricostruiscono le basi da cui partire per comprendere meglio la situazione in cui si trova oggi l’Italia rispetto all’UE e in cui si trova la sinistra italiana.

Sarebbe auspicabile, dal mio punto di vista, che coloro i quali sono sinceramente propensi ad una concreta unione di tutte le forze di sinistra attualmente frammentate, riflettessero sugli errori passati partendo dalla lettura di questo testo, ossia dalla mistificazione della realtà disvelata da queste pagine per mettere da parte le differenze concentrandosi invece sui punti in comune che sono, come si può notare dal dato storico, molti di più tenendo anche conto del fatto che nel frattempo le cose stanno cambiando, e in modo particolare sono cambiate negli ultimi diciotto mesi con l’impatto che la pandemia ha avuto sul mondo e sul suo assetto socio-economico dimostrando che il neoliberismo non è invincibile.

Raccomandata è anche la vasta e interessante bibliografia di cui è corredato il saggio.

© L. R. Capuana

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