L’introduzione coglie interamente lo spirito del mio articolo. Grazie all’autore, Sandro Arcais.
Pubblichiamo un post di L.R. Capuana, docente di inglese in un liceo linguistico della Penisola (Isole comprese). Lo pubblichiamo perché mette a fuoco con una precisione degna del famoso rasoio il gioco della ministro che prima proclama promozioni automatiche a tutti e poi, a tre settimane dagli scrutini, emana una circolare in cui praticamente dice agli insegnanti:
«Cari i miei insegnanti, è vero, vi ho imposto attraverso i dirigenti scolastici di inventarvi la didattica a distanza, sollecitare la frequenza degli alunni, affannarvi dietro quelli spariti, telefonare a genitori, stressarli, inventarvi metodi, strumenti, spiegare, verificare, mettere voti.
Bene, era tutto uno scherzo: tutto quello che voi e gli alunni che ci sono cascati avete fatto non vale nulla ai fini formali. Che un alunno si sia speso o che sia sparito, va promosso al prossimo anno scolastico. Non si può fare altrimenti. È la legge. Ma non voglio dirlo chiaramente…
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