L’AGENDA ONU 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE, A CHE PUNTO SIAMO?

L’AGENDA ONU 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE, sebbene forse poco nota al grande pubblico lo è abbastanza per chi opera nella scuola italiana, soprattutto dall’introduzione dell’insegnamento di educazione civica, in quanto è proprio su questi temi che incentra la sua azione didattica.

Lo sviluppo sostenibile è il filo rosso che lega insieme tutti i 17 obiettivi (Sustainable Development Goals, SDG 17 d’ora in avanti) che l’ONU si propone di conseguire entro il 2030. Ogni anno l’UNESCO dà mandato ad un gruppo di ricercatori indipendente di fare il punto sui progressi conseguiti dando un certo risalto al  quarto di questi obiettivi che è quello che si occupa di istruzione (SDG 4). Il 26 luglio di quest’anno l’UNESCO ha pubblicato il rapporto annuale che, in quest’occasione, funge anche da verifica di medio termine per fare un bilancio che mette a disposizione dai vari Paesi membri dell’ONU sull’istruzione.

Lo studio di quest’anno del Global Education Monitoring Report 2023, dal titolo “Technology in Education, A Tool on Whose Terms?”, è stato presentato al Summit SDG del 2023 a settembre. Una ricerca importante sotto molto punti di vista, che ci si propone di analizzare più approfonditamente in quanto sfata molti miti diffusi proprio sull’importanza dell’impiego della tecnologia in ambito scolastico. È interessante notare che mentre gli organi di informazione italiani non perdono occasione di citare e analizzare le relazioni pubblicate dall’OCSE-PISA sull’istruzione –  un’organizzazione, questa di co-operazione internazionale per promuovere e liberalizzare il commercio mondiale e favorire la più alta crescita economica – molto meno attenti, sembrano, invece quando si tratta di diffondere i dati e le analisi prodotte dall’ONU.

SDG Summit 2023 | United Nations

INTRODUZIONE

Questo post si propone l’obiettivo di inaugurare una rubrica periodica proprio per colmare questo vuoto lasciato dai media mainstream in merito al Global Education Monitoring Report 2023 partendo proprio dall’AGENDA ONU 2030 che ha mosso i primi passi nel 2015.

A tal fine si ritiene utile inaugurare questo lavoro facendo un’introduzione generale su cosa sia l’AGENDA ONU 2030, come prende l’avvio e a quali fini. Perciò si partirà da una breve sintesi dei punti che si ritengono più salienti della “Dichiarazione di Incheon”,  poiché ne costituisce la premessa.

LA DICHIARAZIONE DI INCHEON

A maggio del 2015 ad Incheon, nella Corea del Sud, l’UNCESCO insieme ad UNICEF, alla Banca Mondiale e ad altre importanti organizzazioni internazionali, organizza un forum sull’istruzione per evidenziare i punti cardini dell’azione che si propone di portare avanti al fine di garantire un’istruzione equa e inclusiva per tutti, considerata la base su cui costruire la realizzazione di tutti i 17 obiettivi da conseguire.

https://uis.unesco.org/sites/default/files/documents/education-2030-incheon-framework-for-action-implementation-of-sdg4-2016-en_2.pdf

A conclusione dei lavori i presenti firmano la “Dichiarazione di Incheon” che rappresenta la cornice entro cui tutta l’azione dell’AGENDA ONU 2030 si articola e la cui missione è già tracciata nel titolo: Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development elencandone i diciassette (SDG 17, sustainable development goals) obiettivi principali da raggiungere appunto entro il 2030. Durante il Summit tenutosi a settembre di quell’anno a New York tutti i paesi membri dell’ONU vi aderiscono.

SDG Summit 2023 | United Nations

È interessante notare che al punto 5 del preambolo della “Dichiarazione di Incheon” si riaffermano dei punti chiave già precedentemente enunciati durante il forum per l’istruzione mondiale (EFA – Education for All) tenutosi nel 2000 in Senegal; ovvero che le sfide mondiali per garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa per tutti, sono ispirati ad una visione umanistica dell’istruzione il cui sviluppo deve avvenire nel rispetto della dignità umana e dei diritti umani; della giustizia sociale; dell’inclusione; della protezione; della diversità culturale, linguistica ed etnica; e fondati sulla responsabilità, trasparenza e rendicontazione condivise.

I firmatari del documento riaffermano che l’istruzione è un bene pubblico, un diritto umano fondamentale è che è il punto di partenza prioritaria per poter concretizzare tutti gli altri diritti umani. È essenziale per la pace, la tolleranza, per il pieno e sostenibile sviluppo. Essi, inoltre, riconoscono che l’istruzione è essenziale per il raggiungimento della piena occupazione individuale e per debellare la povertà. Pertanto, proseguono, concentreranno i loro sforzi nel rendere l’istruzione accessibile, equa ed inclusiva oltre a verificare periodicamente i risultati raggiunti in termini di qualità degli apprendimenti nell’ottica dell’apprendimento permanente.

Tra gli altri aspetti importanti da segnalare c’è anche la consapevolezza che, affinché gli obiettivi fissati possano essere conseguiti, è strategicamente essenziale che i governi aumentino gli stanziamenti di fondi pubblici da destinare proprio al settore dell’istruzione, auspicando che entro il 2030 si raggiunga la quota di investimenti del 4-6% almeno del PIL, oppure almeno il 15-20% del totale della spesa pubblica.

L’Italia, come si può notare dall’immagine che segue, si ferma al minimo indispensabile e dai dati a disposizione non è possibile evincere quanto lo Stato investe in scuole paritarie e quanto invece in scuole pubbliche e statali:

L’AGENDA ONU 2030

L’AGENDA ONU 2030 è solo uno degli sforzi più recenti compiuti dall’ONU per affrontare quelle che sono le vere sfide del futuro e che devono coinvolgere tutti i Paesi facendo sì che i più avanzati possano essere di aiuto e sostegno concreto per i più svantaggiati allo scopo di raggiungere lo sviluppo sostenibile mondiale che annovera tra i primi quattro obiettivi  prioritari da conseguire:

  • 1. Abolizione della povertà;
  • 2. Azzerare la fame nel mondo;
  • 3. Garantire la salute universale e
  • 4. Un’istruzione di qualità per tutti.

Il percorso, come è stato già accennato, è iniziato ben prima del 2015 e il rapporto “Global Education Monitoring 2023” dà conto di quali obiettivi sono stati raggiunti nel frattempo e quali altre azioni rimangono ancora da intraprendere da qui al 2030.

THE 17 GOALS | Sustainable Development (un.org)

SCUOLA E DIGITALE

Tra questi l’impiego della tecnologia in ambito scolastico richiede un’attenta analisi e riflessione approfondita sia per quanto riguarda il benessere degli studenti che vi saranno esposti, la tutela della loro privacy e dei loro dati personali che potrebbero essere usati a loro scapito dai grandi colossi tecnologici, ma non meno importante, sia per quanto riguarda la reale efficacia che il suo impiego ha sugli apprendimenti degli studenti e dello sviluppo delle loro conoscenze e competenze, ma altresì per garantire effettivamente che gli stanziamenti di fondi pubblici siano impiegati in modo efficiente e trasparente.

Nei prossimi appuntamenti analizzeremo le questioni più rilevanti che riservono sorprese interessanti e che si auspica possano contribuire ad un dibattito pubblico più consapevole e scevro da luoghi comuni.

© L. R. Capuana

 

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