SCUOLA IN PRESENZA vs DIDATTICA A DISTANZA

Il grido di dolore che si leva per la preoccupazione degli effetti psicologici della didattica in remoto sugli adolescenti è sicuramente condivisibile ma bisognerebbe anche preoccuparsi degli effetti che producono da una parte l’incertezza quotidiana (dare un taglio a questo balletto di annunci e smentite che un giorno vuole le scuole in presenza con percentuali fantasiose e il giorno dopo si rimangia tutto e prolunga la didattica a distanza) che impedisce ai docenti di programmare le lezioni (fare lezione a distanza e farla in presenza non sono la stessa cosa, serve un’organizzazione diversa, servono materiali diversi) e agli studenti di organizzarsi lo studio; e dall’altra pensare anche agli effetti che ha sui ragazzi la prospettiva di allungare il calendario scolastico e le attività didattiche fino a luglio e agosto dopo un anno e mezzo di scuola in queste condizioni assurde, condizioni che peraltro hanno moltiplicato il lavoro e l’impegno non solo per i docenti (che chi se ne frega di quei “fancazzisti”) ma anche e soprattutto per i ragazzi che vengono continuamente stimolati dai docenti persino durante le vacanze di natale perché bisogna recuperare, cosa non è dato sapere.

CHI NON VUOLE IL RITORNO A SCUOLA IN PRESENZA ?

Chiedere che le scuole di ogni ordine e grado siano aperte in sicurezza non vuol dire essere favorevoli alla loro chiusura e alla Didattica a distanza, o alla Didattica Digitale Integrata, signifca rivendicare nell’ordine: il diritto alla salute, alla libertà di insegnamento, unitamente al sacrosanto diritto allo studio, ma senza farsi strumentalizzare dal facile slogan che sta in bocca a troppi: “scuole aperte subito”.

banchi con le rotelle

Banchi con le rotelle e didattica innovativa

Potrebbe essere che dibattere sui banchi monoposto dotati di rotelle sia utile per spostare l’attenzione dalle questioni vere, come la riapertura delle scuole in sicurezza a settembre; e potrebbe essere che far parlare di banchi-girelli serva anche a mascherare la scelta del ministero di esternalizzare la didattica ai colossi mondiali che hanno già messo le mani sull’istruzione pubblica pre-confezionando prodotti “didattici” omologanti che ingabbiano la libertà di insegnamento e annullano lo sviluppo del pensiero critico?

la mossa del cavallo

PAI e PIA – La mossa del cavallo del ministero dell’istruzione

PAI e PIA – Piano di Apprendimento Individuale e Piano Integrato degli apprendimenti. Come il legislatore spiazza il corpo docenti e fa ricadere su di esso la responsabilità delle insufficienze distribuite agli studenti. L’ennesimo gioco dello scaricabarile.

#10pertutti

A sostegno del mio ultimo articolo, Una modesta proposta: il 10 per tutti, vi invito a guardare questo mio video.

LA SCUOLA E LE SUE IPOCRISIE

Dopo anni e anni di promozioni facili dispensate per far fronte alla competizione fra scuole, con la dignità professionale immolata sull’altare dell’autonomia didattica per non perdere clienti, per non perdere cattedre; sarebbe davvero vile se ci ricordassimo proprio ora di non avallare sanatorie.

La scuola: classista o inclusiva?

il loro problema non è il divario digitale, non è fornendogli il dispositivo in comodato d’uso, i giga extra che si recuperano, che si creano per loro quelle pari opportunità, le cosiddette uguali condizioni di partenza.

Didattica a distanza

Ministro Azzolina, no, così non va!

Ho già scritto un post sulla scuola al tempo del coronavirus, per l’esattezza appena due settimane fa, tuttavia poiché proprio in questo breve lasso di tempo si sono susseguite a … Continue reading Ministro Azzolina, no, così non va!

La scuola al tempo del corona virus

La scuola al tempo del corona virus sta mostrando con tutta evidenza le profonde criticità che la caratterizzano da anni ormai. E no, non parlo di ritardo digitale, di inadeguatezza … Continue reading La scuola al tempo del corona virus