AUTONOMIA DIFFERENZIATA A SCUOLA: UN DISASTRO ANNUNCIATO

La strategia è sempre la stessa, si tagliano i fondi e si aspetta che vada tutto in malora per addossare ogni responsabilità a chi opera nel settore preso di mira e da privatizzare. Avremmo dovuto imparare bene la lezione, non bisogna dare spago e rivendicare invece con fermezza un aumento dovuto, tardivo e a parità intatta e non modificata delle ore attualmente previste dal CCNL. I tremila euro al mese ci spettano già adesso ed è pure tardi.

STUDENTI STRANIERI NELLA SCUOLA ITALIANA

I DATI SULL’ABBANDONO E LA DISPERSIONE SCOLASTICA CI DICONO CHE IN MAGGIORANZA SONO STUDENTI CON CITTADINANZA NON ITALIANA A LASCIARE LA SCUOLA SENZA AVER COMPLETATO IL PERCORSO DI STUDI. SENZA PRENDERE IN SERIA CONSIDERAZIONE LA CONDIZIONE DEGLI STUDENTI NON ITALOFONI NELLA SCUOLA ITALIANA IL PROBLEMA NON SARÀ MAI AFFRONTATO SERIAMENTE. PERTANTO, RESTERÀ IRRISOLTO.

RIGORE E SELEZIONE NELLA SCUOLA? ANCHE NO, GRAZIE!

La scuola della Costituzione italiana è inclusiva e non selettiva e a quella ci si dovrebbe ispirare sempre più pretendendo finalmente l’attuazione concreta della carta. La scuola deve favorire lo sviluppo dei suoi studenti.

MA “L’ACCOUNTABILITY” DELLO STATO VERSO LA SCUOLA PUBBLICA E STATALE? NON PERVENUTA!

Iniziamo a pretendere accountability da parte dello Stato prima che dai singoli individui e solo dopo si potrà eventualmente pretendere una valutazione di sistema, valutazione che con 15 alunni per classe non può che essere positiva perché con una classe di quelle dimensioni qualsiasi metodo didattico funziona dal più vetusto, gentiliano e vituperato metodo trasmissivo della lezione frontale a quello più in voga e celebrato da tutti i pedagogisti del mondo, il metodo ludico. Una valutazione che non sia ovviamente la farsa dell’INVALSI, un altro carrozzone mangia soldi e covo di corruttele.

la scuola di atene

UNA PROPOSTA PER LA SCUOLA PUBBLICA E STATALE

La scuola italiana pubblica e statale deve, come da dettato costituzionale, essere una e di alta qualità per tutti gli studenti che la frequentano da nord a sud senza differenze al fine di azzerare le disuguaglianze sociali e geografiche, non acuirle; al fine di ridurre al minimo le dispersioni e gli abbandoni, vero flagello culturale di questo Paese. Perciò i finanziamenti alla scuola pubblica e statale devono essere ministeriali e nell’ottica dell’equità senza la quale non può esservi uguaglianza.

È DAVVERO LA SCUOLA DI MASSA, QUELLA VOLUTA DALLA RIVOLUZIONE STUDENTESCA DEL ’68, LA CAUSA DEL CALO DI QUALITÁ NELL’ISTRUZIONE ITALIANA?

Ma è davvero la scuola di massa la causa del calo di qualità nella scuola italiana pubblica e statale?

LE INADEMPIENZE DELLO STATO E I DANNI PRODOTTI ALLA SCUOLA PUBBLICA E STATALE

“No, non si tratta di una morte sul lavoro; si tratta di qualcosa che è ancora peggio e la questione essenziale non è solo la sicurezza sul lavoro che in Italia viene da sempre sottovalutata a favore del profitto. La questione centrale è che si tratta di uno studente che per assolvere il suo obbligo formativo previsto dalla legge è altresì obbligato ad una prestazione di opera lavorativa senza alcun salario.
Si muore non solo di lavoro, dunque, si muore anche per la formazione, per la scuola; che in questo caso si sia trattato di uno studente di un istituto di formazione professionale regionale, poco importa, infatti, anche gli studenti degli istituti di scuola secondaria di secondo grado pubblica e statale sono tenuti a svolgere obbligatoriamente un monte ore consistente di alternanza scuola-lavoro che presentano le medesime criticità, né tanto meno si tratta della prima vittima.”

la scuola di atene

DOCENTI CHE VANNO IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA, ADELANTE SIEMPRE!

Al fine di neutralizzare gli effetti nefasti dell’autonomia scolastica serve che i docenti siano uniti e si muovano in un orizzonte di scuola nazionale. Dare vita ad una mobilitazione permanente per fare massa critica e usare la rete per fare rete.

DISUGLUGLIANZE SOCIALI E DISPERSIONE SCOLASTICA: SAMAN ABBAS, UN OMICIDIO CHE SI SAREBBE POTUTO EVITARE

Un tagliando alle riforme del sistema scolastico italiano è urgente e non più derogabile.
L’autonomia scolastica e tutto ciò che ne è disceso dagli anni ’90 ad oggi si è rivelata del tutto fallimentare. Bisogna assolutamente e senza indugio ripensare la scuola come unitaria e centrale che garantisca a tutti gli studenti residenti in Italia un’istruzione di qualità da sud a nord.

L’ANNUS HORRIBILIS PER LA SCUOLA DEL COVID-19

Mancano pochissimi giorni alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, forse il peggiore di tutti degli ultimissimi decenni. Mentre tutto è ancora fresco in mente è inevitabile ripercorrere quanto accaduto da settembre 2020 ad oggi. Sarebbe opportuno però collegarlo anche agli ultimi mesi del precedente e anche ai mesi estivi che l’hanno preceduto, infatti quanto accaduto l’autunno scorso è frutto di ciò che non è stato fatto durante la primavera e l’estate scorse e che sarebbe stato doveroso fare. Su questo non c’è alcun dubbio.

Manifesto per la nuova Scuola

Proposte concrete per la scuola, un manifesto da firmare, questo il link: https://docs.google.com/document/d/1-YFWGFVBXNX3FQeuELL1GJRkYmUdg5KFbsLKCOmIkTg/edit

Capitolo 3 – AUTONOMIA SCOLASTICA / LEGGE BASSANINI (1997)

l’originaria introduzione dell’esame di maturità da parte del ministro Gentile si proponeva una selezione molto rigorosa ed estremamente severa dei candidati di stampo molto classista, com’era tutto il sistema di istruzione dell’epoca, si è poi passati per una fase intermedia che consentiva una riduzione del classismo imposto dal periodo fascista pur mantenendo, grazie alla presenza di una commissione tutta esterna, una valutazione finale scrupolosa e trasparente; per finire ai giorni nostri con un esame sempre meno significativo e un peso sbilanciato sui crediti scolastici degli ultimi tre anni che generano le criticità che sono state sottolineate.